I coinvolgenti cori sono all’unisono con un’orchestra superbamente diretta da Attilio Cremonesi, in uno spirito totalmente mozartiano, cosa che non succede spesso nella buca d’orchestra del teatro del Capitol….
La direzione di Attilio Cremonesi possiede uno straordinario equilibrio tra nobiltà di tono e dramma. Il direttore è presente ovunque e sostiene alla perfezione i cantanti. La partitura è limpida e tutto scorre con facilità. La sua direzione permette alla così ricca partitura di Mozart di brillare in tutti i particolari.
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Attilio Cremonesi, sorridente e contento della sua orchestra, infonde leggerezza e profondità alla rappresentazione… È prima di tutto a lui che si devono i momenti d’emozione, e in particolare nella seconda metà del secondo atto, dove ci si avvicina ad una sorta di nobile grandezza, senza pesantezza.
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Con il sorriso sulle labbra, Attilio Cremonesi dirige molto attentamente; coro e orchestra sono perfetti, il corno di bassetto sublime. E si ha l’immenso piacere di poter applaudire fino alla fine i musicisti, felicemente prigionieri nella fossa dell’orchestra.
[Culture 31]
Riconosciamo i giusti meriti: l’artefice principale di questo successo è per noi Attilio Cremonesi. Fin dall’Ouverture, il cammino è tracciato: la trasparenza dei colori, il loro rilievo, i contrasti, la loro fusione, la vivacità ritmica, la dinamica degli accenti, tutti questi sono aspetti di un discorso al quale l’orchestra aderisce con una reattività, una flessibilità e una convinzione che la rendono una protagonista essenziale.