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Attilio Cremonesi dà slancio al dramma fin dalle prime note dell’Ouverture, cedendo al buffo solo quanto basta per mantenere una tensione drammatica diabolicamente efficace, che fa dimenticare la sequenza dei pezzi chiusi della partitura. In effetti i recitativi sono così vivi e drammatici da assicurare all’opera una costante continuità. Il risultato è magnifico.

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