Skip to content

La cosa più notevole della serata è l’esecuzione musicale e prima di tutto ciò che accade nella fossa dell’orchestra. Attilio Cremonesi con il Bach Consort ha ridato vita all’avvincente partitura. Traetta non avrebbe potuto trovare migliore avvocato di Cremonesi: i tempi erano veloci, ma non affrettati, con la ricerca delle dinamiche in tutti i dettagli, un fraseggio il più vicino possibile al parlato umano, ma sopratutto un suono pieno di energia, anche nei momenti più delicati e raffinati, che diventava particolarmente chiaro nei passaggi in cui la tensione doveva essere trattenuta. Una tensione che si poteva davvero toccare con le mani, in questo suono plastico, plasmato da Cremonesi e dai suoi musicisti.

[Die Presse]
Logo Die Presse
Torna su