Attilio Cremonesi ha diretto l’orchestra Filarmonica di Santiago, ottenendo come d’abitudine un suono bellissimo e trasparente, con meravigliosi contrasti dinamici e commoventi pianissimi.
La lettura musicale del maestro Attilio Cremonesi… è il risultato di un enorme lavoro d’affiatamento tanto con l’orchestra quanto con i cantanti. Questo ha permesso di ricavare un suono cameristico, profondamente mozartiano. Una lettura agile, varia, serrata, impregnata del carattere di ogni situazione e personaggio e che mette in evidenza la ricca architettura sonora della composizione.
[Toda La Cultura]
La direzione musicale ha evidenziato una concezione dell’opera tendente a privilegiare i dettagli, a partire da una Ouverture piena di sfumature dinamiche. Così facendo ha ottenuto che l’orchestra ampliasse o riducesse il suono a seconda di quanto richiesto dalla situazione. Dal podio ha fermamente controllato le arie, i duetti, i trii e i concertati con una gestualità ampia e generosa, accompagnando permanentemente i cantanti.
[Cine y Literatura]
La versione di Attilio Cremonesi è d’impostazione barocca e il suono ottenuto ha permesso di rilevare alcuni dei dettagli cameristici appartenenti alla partitura e di valorizzare i progressi effettuati dalla sezione degli archi dell’orchestra Filarmonica. Il direttore ha sempre assecondato i cantanti.
[El Mercurio]
Il maestro italiano Attilio Cremonesi ha nuovamente dimostrato l’ottimo affiatamento con la Filarmonica di Santiago, ottenendo un azzeccato equilibrio tra la buca dell’orchestra e il palcoscenico, esaltando la bellezza e i contrasti della partitura pur rimanendo attento agli aspetti teatrali. La direzione di Cremonesi è stata la cosa migliore della Prima, durante la quale ha privilegiato soluzioni interessanti e non tanto tradizionali, come l’accompagnamento dei recitativi, più espressivi e descrittivi di quanto abitualmente non siano.
[Radio Dulce Patria]
